Manuscript #5 – (Inishmore – Ireland – 29th March 2019)

Un termine di orologeria che mi ha sempre affascinato è “complicazioni”. Da dizionario le complicazioni sono “tutte quelle funzioni che l’orologio base a carica manuale fornisce in più rispetto l’ora, i minuti ed i secondi”, quindi fasi lunari, cronografo ecc. Già la parola in sé porta a pensare. Le complicazioni hanno connotazioni straordinariamente positive e negative e non molti termini possono fregiarsi di una caratteristica simile. In passato sono stato un amante delle “complicazioni positive”, una su tutte la musica. Avevo la sensazione che più fossero complessi i passaggi realizzati e più fosse interessante il pezzo. Questa vertigine ha avuto un culmine qualche anno fa, un vertice incredibile e un po’ onanistico che pian piano nel corso degli anni è andato a sgonfiarsi. Ora ad esempio ciò che mi affascina di più è il “mood”, lo stato d’animo. Prevalentemente un visione più intimista e riflessivamente positiva. Meno note e più coinvolgimento. E’ per questo che passeggiando alle isole Aran, in una giornata tiepidamente fresca, dove il sole a volte si affacciava timidamente ho pensato che probabilmente non avevo più bisogno delle complicazioni o quantomeno non come prima. Mi bastava guardare i miei figli, la mia famiglia, scambiare pensieri profondi e frivoli indistintamente con amici, persone che stimo, che amo, che amerò e coi piccoli esserini che hanno una mia parte di sangue. Niente di più. Adoro conversare, camminare e marginalmente scattare qualche foto. E cercare tesori. E’ una ricerca meravigliosa e solo chi ha le mente pura può trovarli. Perché se a 5 e 6 anni capisci capisci che il tesoro è dentro di te, la vita probabilmente sarà molto più bella e stimolante.