Chiudi gli occhi e pensi di essere lì. Sogni di volarci attorno. Non c’è una spiegazione alle sensazioni. La fotografia è anche questo. Chi la vive in modo utilitaristico ne prende solo una parte infinitesimale. Forse non è vero che scattiamo esclusivamente per noi stessi, la Vanità del fotografo è un qualcosa di tangibile, reale, chi la nega sa di mentire. Ma allo stesso modo è vero che scattiamo “anche” per noi. Le foto son
o memoria, ma sono anche magia. Creano una nuova realtà, non solo per chi le guarda esternamente, ma anche per i creatori stessi. E allora cerchi delle sensazioni diverse, ti allontani dalla realtà quando ne hai bisogno, quando altri pensieri meno positivi provano a entrare nel tuo cervello. L’arte ha salvato delle vite, ci ha portato via e ha canalizzato le nostre energie in qualcosa di positivo. E allora chiudiamo tutti gli occhi e pensiamo a un qualcosa di bello, in una qualsivoglia forma. Cominceremo a sorridere e ci verrà voglia di raccontare a qualcuno una storia. Quando hai voglia di raccontare un pezzo della tua vita lo fai perché vuoi condividere una parte delle tue esperienze, vuoi regalare un briciolo di positività. E’ catartico, almeno per me, mi fa stare meglio e spero sempre che quest’aura positiva possa scivolare, almeno un po’, anche su chi mi ascolta. E chi mi conosce sa che dentro di me c’è sempre l’entusiasmo del bambino che amava leggere le storie di avventura per ore seduto sul divano. E allora prima di andare a dormire ripenserò a quel bambino che senza pensieri vagava con la mente come faccio io adesso. E grazie a chi avrà letto… sappiate che scrivere queste parole ha fatto stare meglio anche me