Manuscipt #14 (San Francisco 11th September 2001 – 2019)

L’11 settembre 2001 ero a casa. Con sei ore di fuso orario in avanti, in un pomeriggio post laurea qualunque, stavo semplicemente riposando. Passo da mia mamma e vedo la TV accesa, cosa insolita a quell’ora. Dalle immagini vedo qualcosa di molto forte: uno degli edifici più famosi al mondo è in fiamme e ci si chiede ancora cosa possa essere successo di preciso. In ogni caso pare che un aereo, per ragioni da precisare, ci sia finito contro. Mentre la più forte diretta della storia prosegue si vede un aereo attraversare lo schermo e finire dentro al grattacielo gemello. L’animo umano è fortemente attratto dalle sciagure altrui, motivo per cui io cerco di starne nonostante tutto lontano. Ma si tratta di qualcosa di MAI visto prima. Qualcosa che, contro la mia volontà, s’imprime nel mio cervello. Non tratterò l’episodio in sé, tragico, oscuro, dai contorni mai ben delineati e dove il cattivo designato è solo una parte di una storia più grande probabilmente molto diversa da quella raccontata nelle versioni ufficiali purtroppo molto prevedibili. Vi racconto invece il mio 11 settembre 2019, diciotto anni dopo. Non avrei mai immaginato di trascorrere quei giorni nel futuro in una città degli Stati Uniti – San Francisco. Con le bandiere a mezz’asta e una memoria collettiva, che a volte a noi italiani manca, che torna lì indietro, simboleggiata qui dal palazzo del Comune con i tre colori della bandiera a illuminarlo. Un popolo complesso, bellissimo con l’arte che trasuda da ogni angolo di strada e terribile con un senso d’insicurezza vibrante che ti attanaglia dopo il calare del sole. Ne hai paura, ma te ne innamori irrazionalmente, come in una riproposizione della storia della sindrome di Stoccolma. Stare qui in questi giorni ha un sapore certamente insolito, unico. Ma voglio chiudere raccontando un’altra piccola parte di quella storia, 18 anni fa, quello stesso giorno. Sono sempre stato un fan della prima ora dei Dream Theater, la band progressive metal Americana. Dal 1992 Al 2005 acquistai tutti loro dischi il giorno stesso della loro uscita. Con un’unica eccezione di un live. L’11 settembre 2001 era prevista l’uscita del loro album live – Live Scenes from New York. Non lo comprai il giorno dell’uscita come tutti i precedenti. Sulla copertina dell’album, per una coincidenza talmente incredibile che quando ci penso mi si stringe la stomaco, erano raffigurante la statua della libertà e le torri gemelle avvolte nelle fiamme. L’album uscì così, quel giorno stesso, proprio mentre tutto quello che già sappiamo, si stava svolgendo. La casa discografica ritenne opportuno ritirare immediatamente le copie che, per quanto io sappia, furono vendute solo quel giorno stesso e ora sono oggetto da collezione. Nella mia testa continua a passare questa domanda alla quale mai potrò dare una risposta: cosa feci quella mattina (italiana)? Come mai non uscii a comprare quel disco?